Il rosario

LA PREGHIERA DEL SANTO ROSARIO

La parola “rosario” significa “corona di rose”(dal latino “rosarium” = rosaio). Indica le preghiere che formano come una corona, una ghirlanda di rose da donare alla Madonna. E’ una preghiera devozionale e contemplativa a carattere litanico tipica della Chiesa cattolica.

Per tradizione si attribuisce la nascita di questa preghiera a San Domenico, che nel 1214 ebbe un’apparizione della Madonna che gli consegnò il primo rosario come strumento per l’aiuto dei cristiani contro le eresie.

Cominciò così a diffondersi questa pratica devozionale che, in realtà, nacque per favorire la partecipazione alla preghiera dei monaci illetterati e dei fedeli che non conoscevano tutti i 150 salmi che venivano recitati abitualmente nei monasteri.

In un primo momento si comincio’ a recitare, al posto dei salmi,150 “Padre nostro”. Per contare le preghiere i fedeli avevano vari metodi, tra cui quello di portare con sé 150 sassolini, ma ben presto si passò all’uso di cordicelle con 50 o 150 nodi.

Successivamente, sempre in forma ripetitiva, si inizo’ ad utilizzare anche il saluto dell’angelo a Maria (la prima parte della preghiera dell’“Ave Maria”). Nel 1500 si definì la preghiera del rosario nella forma che è giunta fino ai giorni nostri: 150 Ave Maria, suddivise in 3 “corone” da 50. Ogni corona è a sua volta suddivisa in 5 decine, intercalate da un “Padre nostro” all’inizio e un “Gloria al padre” alla fine.

Papa San Pio V stabili’ in quegli anni la data della celebrazione della memoria della Beata Vergine del rosario: il 7 ottobre.

I papi, nel corso dei secoli, hanno tenuto il rosario in gran conto, raccomandandolo alla pratica del popolo cristiano.

Il Papa Giovanni Paolo II nel 2002, con la lettera apostolica “Rosarium Virginis Mariae” aggiunse 5 nuovi misteri: quelli della Luce. Ecco l’elenco dei misteri e i giorni nei quali si pregano:

Nel mese di maggio noi del gruppo di catechismo abbiamo raccolto tanti semi caduti dall’ “albero dei rosari” nel giardino della casa (il nome scientifico è “melia azedarach”).

Poi li abbiamo puliti togliendo la polpa esterna, li abbiamo colorati e infilati con ago e filo: abbiamo così realizzato delle piccole coroncine del rosario da 10 grani, una per ciascuno di noi, più altre che abbiamo regalato ad alcuni anziani e a don Giacomo, che ci ha aiutato a pregare il rosario in cappella.

Giovanni e il gruppo di catechismo