Riflessioni sul judo-educazione

La attività di judo è inserita  in un servizio (CDD) e quindi in un contesto di gruppo di tipo educativo-riabilitativo. Sono iscritti al gruppo 11 ragazzi del CDD e 4 del RSD. I ragazzi usufruiscono del servizio  in orario CDD, dalle 10 alle 11,30.  Fondamentale è il ruolo di  mediazione costante svolto dal personale educativo sia con gli istruttori che con i ragazzi inseriti, per avvicinare il più possibile  la attività di gruppo al progetto educativo del servizio e dei singoli utenti.

Fasi della attività:

1 – Creare momenti per condividere con gli istruttori di judo , prima o dopo la lezione, le conoscenze essenziali riguardo il progetto educativo di ogni  persona frequentante il gruppo:

– prerequisiti cognitivi e  modalità di apprendimento

– attuali competenze motorie

– problematiche fisiche, sensoriali, motorie, psicologiche, relazionali

– problematiche di interazione tra compagni nel gruppo

2 – Cercare successivamente insieme agli istruttori di adattare l’ intervento tecnico in base a una griglia di parametri, come ad esempio:

1. scelta dell’esercizio e gradualità nell’ apprendimento dello stesso

2. richiesta di attenzione

3. Spiegazione ed esempio pratico

4. verifica dell’ esecuzione corretta

5. richiesta rispetto regole di gruppo (disporsi per file, velocità esecuzione, ordine…)

6. ripetitività dell’ esercizio sia durante la lezione sia nelle lezioni successive

7. equilibrio tra  sollecitazione fisica e pause durante la lezione

3- partecipazione attiva degli educatori alla seduta di judo:

– sia per dare l’esempio ai ragazzi , per imparare in prima persona e per immedesimarsi nelle difficoltà dell’esercizio

– sia per stimolare i meno partecipi

– sia per aiutare  quelli più in difficoltà.

– sia per aiutare nell’organizzazione degli esercizi e nel rispetto delle regole

– sia per  intervenire direttamente  per le criticità dovute a singole situazioni problematiche.

Ecco un semplice video nel quale potete vedere una piccola parte di quello che facciamo: